Il divorzio ed il punto di vista dello psicologo.

Separazione conflittuale: la consulenza dello psicologo

Quando separazione o divorzio sono conflittuali e diventano giudiziali, è necessaria la consulenza dello psicologo per tutelare i minori coinvolti. E’ prevista la somministrazione di test ad entrambi i genitori e la valutazione delle figure adulte di riferimento.

 

L’uomo è, per natura, un essere profondamente relazionale. Filogeneticamente, vive all’interno di un sistema sociale organizzato, con il compito primario di tramandare il proprio codice genetico e manifestando esigenze di accudimento ed attaccamento. Tali bisogni si concretizzano all’interno di relazioni affettive e sentimentali che, nell’attualità, sembrano vivere un importante cambiamento.

La separazione ed il divorzio sono avvenimenti che spesso vengono paragonati a veri e propri lutti, in quanto considerati eventi di vita critici e stressanti. Tali episodi, infatti, provocano lo scioglimento di un legame interpersonale ed emotivo importante, richiedono una revisione della routine quotidiana individuale ed un cambiamento nella propria identità e nelle ipotesi di prospettive future (Brodbeck et al., 2017). Superata la reazione di angoscia considerata normativa e fisiologica, la maggior parte degli individui riescono a far fronte alla separazione ed alla conseguente sensazione di perdita; alcuni, invece, sviluppano una reazione dolorosa prolungata, spesso dovuta alla mancata accettazione del distacco. Restare uniti, “finché morte non ci separi”: nei casi più drammatici l’impossibilità di riavvicinarsi alla persona desiderata sfocia in casi di omicidio e/o suicidio. Gesti disperati dettati da un vuoto affettivo che è vissuto come incolmabile, intollerabile, inaccettabile; da una spinta distruttiva che non lascia margini di recupero.

Nei casi di separazione conflittuale assistiamo spesso a desideri di vendetta, di rivalsa, caratterizzati da agiti aggressivi e violenti che non raramente coinvolgono i figli. Si assiste a delle vere e proprie patologie della relazione, con dinamiche disfunzionali che causano effetti critici e devastanti in tutti i protagonisti (Abazia, 2011).
Il divorzio ed il punto di vista dello psicologo. Lo psicologo ha quindi il compito di valutare la presenza di eventuali aspetti psicopatologici nel funzionamento interpersonale e relazionale dei genitori, le competenze genitoriali di ognuno di essi, le incidenze sullo sviluppo psicologico ed affettivo dei figli ed il soddisfacimento dei loro bisogni, allargando la valutazione a tutte le figure di riferimento significative ed indicando, altresì, le misure di intervento necessarie. Il padre e la madre possono avvalersi rispettivamente di un proprio Consulenze Tecnico di Parte (CTP), che opererà – alla luce dell’interesse superiore dei minori – esaminando le capacità del genitore valutato. La Consulenza – uno strumento per prevenire e per comprendere dettagliatamente la situazione familiare in atto – diventa così uno spazio per individuare le soluzioni più idonee alla risoluzione del conflitto. L’esperto, per rispondere ai quesiti, utilizzerà mezzi e strumenti attendibili, quali: il colloquio, per acquisire le informazioni necessarie relative al contesto relazionale e per effettuare una approfondita ricostruzione anamnestica; i test, reattivi psicodiagnostici che hanno lo scopo di individuare le modalità con cui il genitore si pone in rapporto con l’ex partner e con i minori coinvolti, e rilevare eventuali disfunzionalità personologiche e relazionali. I colloqui previsti sono sia singoli che congiunti, rispettivamente con i genitori, con i minori e con le eventuali figure di attaccamento significative (Gulotta, 2016). Lo psicologo dispone inoltre di una serie di tecniche e strumenti per indagare le relazioni familiari, come ad esempio il “gioco triadico di Losanna” o il “disegno congiunto”.